Il tema conservatorismo non è più confinato nei ristretti cenacoli intellettuali dove per decenni è stato parcheggiato. Il merito, una volta tanto, è della politica e in particolare dell’intuizione di una donna che fa politica da quando era giovanissima e attraverso una lunga strada è arrivata alla decisione di trasformare un partito che dieci anni fa raccoglieva il 4% dei votanti in un partito conservatore che oggi ne raccoglie il 30%.
La decisione, giusta e coraggiosa, tuttavia necessita di un seguito perché non ha incontrato un mondo pronto ad accoglierla e a portarla a compimento, ma viceversa ha suscitato sconcerto e incertezza.
Chi sono i conservatori? Da dove vengono? Perché tutto inizia con la critica alla Rivoluzione francese di un deputato inglese liberale? Chi era Edmund Burke? E quale è il legame con Joseph de Maistre e la scuola contro-rivoluzionaria che comincia con lo scrittore della Savoia? E ancora, perché in Italia non c’è mai stato un partito conservatore? E perché gli stessi conservatori sembrano non volere essere chiamati con questo nome?
Sono solo alcune delle tante domande che la novità suscitata da Giorgia Meloni ha immesso nel dibattito culturale e politico d’Italia.
Si tratta di tentare delle risposte, consapevoli che non si tratta di metafisica, tantomeno di fede e di dogmi, ma di una storia e di una cultura politica, quella conservatrice, certamente nata per difendere e riproporre valori perenni e metafisici, ma una cultura politica che rimane comunque nel campo delle opinioni.
C’è molto da studiare per capire e per rispondere alle domande sopra elencate. Per questo abbiamo immaginato un Laboratorio per il conservatorismo, una piattaforma digitale sulla quale chiunque abbia qualcosa da dire a proposito del conservatorismo lo possa fare, liberamente. Una piattaforma che vorrebbe diventare un ambiente, un luogo ideale dove si possano incontrare coloro che hanno a cuore alcuni principi fondamentali senza i quali non si può realizzare alcun bene comune e dove possano nascere e continuare delle relazioni umane, oltre che culturali, indispensabili per costruire qualcosa di buono nel nostro mondo diventato virtuale e digitalizzato, sempre più triste e sempre meno umano.
Laboratorio per il conservatorismo verrà presentato per la prima volta in occasione del convegno Conservatori del futuro. Che cosa conservare, come ricostruire che si terrà a Napoli sabato 21 ottobre presso la Camera di Commercio con la partecipazione del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano.