Nella notte tra il 6 ed il 7 gennaio ignoti assalitori hanno imbrattato con scritte ingiuriose la sede del Centro di Aiuto alla Vita di Padova ed hanno inondato le stesse con letame.
di Antonio Mondelli
Ancora una volta è stata presa di mira una sede di attivisti pro-life. Questa volta è toccato alla sede del CAV di Padova dove nella notte tra il 6 ed il 7 gennaio ignoti assalitori hanno imbrattato le mura del Centro oltre che con scritte ingiuriose anche con letame.
Chi conosce l’opera dei CAV non può che rimanere basito a fronte di tale furore ideologico. I volontari dei tanti CAV presenti in Italia svolgono “solo” un’opera di assistenza e di supporto alle tante donne che vivono con difficoltà la propria gravidanza e mai fanno del loro operato un’occasione di contesa politica od ideologica.
Ed allora riemerge la domanda: perché tanta acrimonia e violenza contro chi opera a difesa della vita?
Certamente gioca un ruolo non secondario la cultura di morte che sempre più invade la nostra società e che impedisce al nostro prossimo di comprendere ed apprezzare l’operato chi cerca di consentire ad una nuova vita di venire al mondo.
Certamente gioca un ruolo non secondario l’intolleranza sempre più spinta verso chi la pensa diversamente; intolleranza che impedisce il vero confronto e che è uno dei tanti frutti amari generati dall’individualismo spinto che oggi avvelena il “nostro” Occidente.
Ma tutto ciò non può bastare; forse dietro tanto furore ideologico vi è anche e sopra tutto l’incapacità di comprendere – senza necessariamente farle proprie – le ragioni del nostro prossimo. E così, come in una maionese impazzita, molto verosimilmente, quelle stesse persone, spinte dal succitato furore ideologico, l’altra notte “sono scese in guerra” contro la vita e domani saranno in piazza a manifestare “a favore della pace”!!!
Giungono pertanto rilevatrice le parole pronunciate dal Santo Padre in occasione del recente discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede quando ha affermato che “La via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre”.
Siamo certi che più che tanti comunicati, più che tanti, pur necessari, attestati di solidarietà, ai nostri amici di Padova, saranno bastate queste parole del Santo Padre per confermarli nel loro operato e nella loro azione.
Martedì, 9 dicembre 2024