Che libertà è quella di offendere l’altro?
di Diego Torre
La violenza cieca ed omicida non è mai giustificata. La chiamiamo infatti pazzia, ma a volte non è tale, è solo coerenza nei confronti di un pensiero ideologico. Il riferimento è all’ultimo attentato di matrice islamica in Francia. Charlie Hebdo ha ripubblicato le vignette satiriche su Maometto, per la gioia di tutti i fans del politicamente corretto. Ciò ha suscitato la reazione di un giovane pakistano, che non «sopportava le vignette», come ha dichiarato, ed ha pensato bene di andare a colpire gente inerme; non c’è scappato il morto per pura combinazione.
Un gesto moralmente ingiustificabile, ma non incomprensibile. In Francia vige, col supporto delle leggi, un duro laicismo nemico di ogni forma di religione, che si ammanta esso stesso dei caratteri di una suprema lex a cui tutti devono piegarsi. Ne sanno qualcosa i martiri cristiani di Vandea e Bretagna, massacrati durante la rivoluzione francese nel primo genocidio ideologico della storia. Lo vediamo oggi nei tanti attentati agli edifici di culto e nelle chiese bruciate, nella lotta a tutti i simboli religiosi in atto in Francia. Esagerazioni?
I valori della laicitè li ha ribaditi il presidente della repubblica Emmanuel Macron il 2 settembre a Beirut: «in Francia c’è libertà di blasfemia» . Molto giusto e molto furbo; o no? Lo ha detto proprio alla vigilia del processo contro 14 imputati per la strage jihadista che, nel 2015, colpì la redazione del settimanale satirico, uccidendo 12 persone.
Ma se l’opposto del terrorismo è il diritto alla blasfemia, spacciata per libertà, la Francia è messa veramente male. E l’Italia? Si comincia sempre levando i crocifissi e i canti di Natale, e poi ….
Mercoledì, 30 settembre 2020