di Andrea Arnaldi
1. Un pontificato in tempo di Rivoluzione
Giovanni Maria Mastai Ferretti, nato a Senigallia, nelle Marche, il 13 maggio 1792, ordinato sacerdote nel 1819, consacrato vescovo nel 1827, creato cardinale nel 1840 e asceso alla cattedra di Pietro, con il nome di Pio IX, il 16 giugno 1846, vive in anni di enormi rivolgimenti politici, ma prima ancora filosofici e dottrinali: nasce mentre infuria la Rivoluzione francese, inizia la carriera ecclesiastica al tempo dellillusoria Restaurazione ed è vescovo durante il tumultuoso periodo dei moti italiani, che preparano il terreno al Risorgimento, vero e proprio tentativo dimportazione delle idee e delle realizzazioni che hanno caratterizzato la Rivoluzione in Francia e, perciò, correttamente identificabile come Rivoluzione italiana.
Il conclave dal quale Mastai Ferretti uscirà eletto si svolge in un clima di grandi disorientamento e attesa: la Chiesa, soprattutto con il pontificato di Papa Gregorio XVI (1831-1846), si è rafforzata nella convinzione che i sommovimenti politici e militari che vanno scuotendo lEuropa e lItalia non costituiscono semplicemente la risposta a richieste dindipendenza e di libertà, ma sottendono una precisa volontà di scristianizzare popolazioni abituate da sempre a vedere nella religione e nelle tradizioni locali i caratteri costitutivi della propria civiltà.
Papa Pio IX, spirito profondamente religioso prima che politico, sappresta a governare la Chiesa per trentadue anni. Sarà il più lungo e, forse, il più travagliato pontificato della storia della Chiesa, nel corso del quale si verificano eventi di portata epocale: la proclamazione dei dogmi dellImmacolata Concezione di Maria, nel 1854, e dellinfallibilità pontificia, nel 1870; lo svolgimento, in un clima di enorme tensione, del Concilio Ecumenico Vaticano I (1869-1870); la fine traumatica del dominio temporale dei Pontefici romani e lesplosione del conflitto fra la Chiesa e il nuovo Stato unitario italiano, noto come la Questione Romana, di una gravità tale da produrre nel corpo sociale una lacerazione che verrà risanata diplomaticamente e giuridicamente, ma non culturalmente, solo nel 1929 con la stipulazione del Concordato e dei Patti Lateranensi.
2. La questione italiana
Lelezione di Mastai Ferretti suscita inizialmente lentusiasmo dei circoli liberali: erano noti infatti la genuina “italianità” dellallora vescovo di Imola e il suo desiderio di trovare una soluzione equa al problema dellunità politica della nazione italiana, al di là di ogni progetto illuministico di omogeneizzazione artificiale e forzata. Gli avvenimenti non consentono però al nuovo Pontefice, comunque non sospettabile di aver mai nutrito simpatie liberali, dassecondare il disegno dei fautori dellunità, ideologico prima che politico. Infatti, sfumato il tentativo dedificare lo Stato nazionale su basi federali soluzione che avrebbe consentito di preservare la ricchezza costituita dallarticolazione del paese in diversi Stati, tutori ed eredi delle diverse tradizioni locali, tutte legate dal comune patrimonio culturale e religioso le élite politiche del Risorgimento accentuano la polemica anticattolica e imprimono agli eventi una forte accelerazione in senso centralista e “annessionista”.
Nel corso di un drammatico ventennio Papa Pio IX assiste così allinsurrezione rivoluzionaria del 1848 con lassassinio del ministro dellinterno Pellegrino Rossi (1787-1848) e linstaurazione della Repubblica Romana , che lo costringe allesilio di Gaeta; allinasprimento della legislazione repressiva emanata dal Governo sabaudo per colpire la Chiesa e le sue prerogative, gli ordini religiosi e i beni ecclesiastici; alla brutale repressione della resistenza che altri italiani, bollati con il marchio infame di briganti, opponevano nel Regno delle Due Sicilie al tentativo di eliminare con la forza le libertà e le tradizioni di mezza penisola; finalmente, alloccupazione di Roma, il 20 settembre 1870.
Il Pontefice, strumentalmente osannato allatto dellelezione da quanti si mostreranno successivamente suoi irriducibili avversari, si rende conto molto presto che non potevano essere queste le modalità e le motivazioni di fondo sulle quali edificare il nuovo Stato e basare la convivenza delle popolazioni italiane: non contro lunità dItalia, ma contro quella unità diveniva perciò indifferibile intervenire con chiarezza, richiamare lattenzione sui princìpi e sui valori, illuminare le coscienze dei fedeli.
Lo scontro con il Regno dItalia giunge allapice con la sua inaudita decisione di procedere alla conquista di Roma e di por fine alla sovranità temporale dei Papi, passata indenne attraverso le alterne vicissitudini di mille anni di storia. La resistenza del Papa che ordinerà agli zuavi unopposizione formale allo scopo di evitare inutili spargimenti di sangue e di rendere comunque evidente la violenza subìta non può essere ricondotta a uninesistente volontà di potere, ma risponde alla duplice esigenza di garantire alla Chiesa gli spazi minimi necessari per esercitare il suo ministero in piena libertà e di difendere lintegrità del Patrimonio di San Pietro, appartenente a tutta la Cristianità; esigenze tanto più sentite quanto più il clima ideologico e politico diventava ostile alla Chiesa e al libero esercizio della sua missione.
Le motivazioni di fondo del contrasto fra Papa Pio IX e le classi dirigenti che guidarono il processo di unificazione politica sono dunque essenzialmente di natura dottrinale e non implicano affatto unopposizione preconcetta alla creazione di uno Stato unitario italiano, idea di per sé né buona né cattiva, dovendosene valutare la bontà sulla base dei princìpi posti quali punti di riferimento del nuovo Stato. “Tutto il mio operare in Dio, con Dio e per Dio”: questo era il proposito espresso da Giovanni Maria Mastai Ferretti allinizio della vita sacerdotale e su questo programma egli basa la sua azione pastorale e politica.
3. Guida della Chiesa universale
La lettera enciclica Quanta cura, dell8 dicembre 1864, con annesso il Sillabo, e il Concilio Ecumenico Vaticano I, costituiscono le più rilevanti e per certi aspetti a tuttoggi “scandalose” risposte della Chiesa alla degenerazione del quadro ideologico e politico. Nel Sillabo Papa Pio IX enumera una serie di proposizioni erronee, già condannate in precedenti documenti magisteriali, attraverso le quali è possibile comprendere la natura e glintenti dellideologia rivoluzionaria. Con il Concilio Ecumenico Vaticano I la Chiesa ribadisce e sviluppa la dottrina tradizionale sul primato del Pontefice romano e definisce il dogma dellinfallibilità del Papa quando si pronuncia solennemente, nella pienezza della propria autorità apostolica, su temi di fede e di morale, sottolineando così che, oltre e al di sopra di tutte le discussioni e di tutte le opinioni umane, vi è una Verità alla quale è dovuto ossequio e che la Chiesa ha il compito di trasmettere.
Sedici anni prima il Pontefice aveva proclamato unaltra grande verità di fede, secondo la quale la Vergine Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento. Questo dogma, patrimonio secolare della comunità cristiana, oltre a rendere il dovuto culto a Colei che la Chiesa venera come Madre di Dio, ribadiva la realtà del peccato originale e la stoltezza delluomo che crede di bastare a sé stesso e di poter edificare impunemente una società senza Dio o contro Dio. Nel 1858, appena quattro anni dopo la solenne definizione dogmatica, una splendente figura di Donna, apparendo nella grotta di Massabielle, a Lourdes, nella Francia Meridionale, si qualificherà come lImmacolata Concezione, confermando in modo del tutto soprannaturale loperato del Sommo Pontefice.
Il pontificato di Papa Pio IX non si esaurisce dunque nel lungo e drammatico scontro con la Rivoluzione italiana, ma si distingue per la feconda attività apostolica e pastorale, per lacuta sensibilità religiosa e per lardente spirito di carità. Oltre a costituire il Patriarcato Latino di Gerusalemme, egli erige 29 sedi metropolitane e fonda 132 nuove sedi episcopali; dà slancio allattività missionaria, con particolare riguardo allAmerica Latina, e crea il primo cardinale nordamericano; ricostituisce la gerarchia in Inghilterra e in Olanda e favorisce le tradizioni e i riti della Chiesa Orientale; fonda molti seminari e rinnova i più antichi istituti e ordini religiosi.
Inoltre, interpretando la mentalità moderna soprattutto come un rifiuto dellamore divino, dà notevole impulso non solo alla devozione mariana e a quella eucaristica ma anche al culto del Sacro Cuore di Gesù estendendo a tutta la Chiesa la relativa festa liturgica e beatificando Margherita Maria Alacoque (1647-1690), la visitandina francese fervente apostola di tale devozione , che ritiene i mezzi più idonei per riavvicinare gli uomini a Dio. Una risposta al laicismo e al naturalismo del secolo è costituita anche dalle numerose beatificazioni e canonizzazioni, rispettivamente 52 e 222, che confermano la fede nella redenzione e nellefficacia della grazia. Infine, dichiara san Giuseppe Patrono della Chiesa universale e conferisce il titolo di Dottore della Chiesa a santIlario di Poitiers (315 ca.-367), a san Francesco di Sales (1567-1602) e a santAlfonso Maria de Liguori (1696-1787). Alla domanda “Perché tanti santi?” rispondeva in maniera significativa: “Mai abbiamo noi avuto tanto bisogno dintercessori in cielo e di modelli in terra”.
Nella travagliata vicenda umana di Papa Pio IX non vi è mai traccia di quella scissione fra fede e cultura, fra fede e politica, che costituisce lesito del processo di secolarizzazione caratteristico della modernità e ormai diffusissimo. Ogni sua azione politica anche quelle meno comprensibili per la sensibilità contemporanea, come la difesa a oltranza della sovranità temporale dei Papi è espressione dellunica preoccupazione che conta, quella per il destino soprannaturale degli uomini: “Miei cari figli, ricordatevi che avete unanima… unanima creata allimmagine di Dio e che Dio giudicherà! Occupatevi di lei, ve ne scongiuro, più che di speculazioni, di industria, di vie ferrate e di tutte quelle miserie che costituiscono i beni di questo mondo. Non vi vieto già di interessarvi di questi beni che passano, purché con giusta misura; ma ricordatevi, ve ne scongiuro di nuovo, che avete unanima!”.
4. La causa di beatificazione
Papa Pio IX muore il 7 febbraio 1878 nei Palazzi Vaticani, dai quali non era più uscito dopo che lesercito “liberatore” lo aveva costretto a lasciare il Quirinale, creando una frattura drammatica nel paese e nelle coscienze dei cattolici. Nel 1907 viene introdotta la causa di beatificazione, che, con ritmo molto lento, è giunta a una fase decisiva negli anni 1980. Con un decreto del 6 luglio 1985, infatti, la Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto leroicità delle virtù del Servo di Dio Papa Pio IX, al quale è attribuito il titolo di Venerabile. È il primo, significativo passo sulla strada dellelevazione di Giovanni Maria Mastai Ferretti allonore degli altari, strada ancora ardua e controversa a causa delle reazioni contrastanti che la sua figura continua a suscitare.
“Come Sacerdote, come Vescovo e come Sommo Pontefice si legge nel decreto il Servo di Dio, senza interruzione e in modo continuo, apparve e fu veramente “Uomo di Dio”; uomo di preghiera assidua, senzaltro desiderio che la gloria di Dio, il bene della Chiesa e la salvezza delle anime; e non cercava niente altro se non compiere in tutte le cose la volontà di Dio e a quella aderiva con tutta lanima, per quanto grandi fossero le sofferenze che doveva sopportare. Questo solo fu sempre la regola principale della sua vita e della sua attività pastorale. Mirando solo a questo, egli cercò di risolvere problemi talvolta difficilissimi che nel più alto ministero pastorale non raramente fu costretto ad affrontare”.
Aggiornamento (novembre 2001)
Il 3 settembre dell’Anno giubilare 2000 il Servo di Dio Pio IX viene proclamato Beato. Giovanni Paolo II, in questa festosa circostanza, sottolinea con forza le virtù cristiane testimoniate dal suo predecessore pur in un contesto tanto drammatico ed ostile.
«In mezzo agli eventi turbinosi del suo tempo, egli fu esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità rivelate. Fedele in ogni circostanza agli impegni del suo ministero, seppe sempre dare il primato assoluto a Dio ed ai valori spirituali» (Giovanni Paolo II, Cappella papale per la beatificazione di 5 Servi di Dio, Omelia, 3/9/2000).
E ancora:
«Lo spirito di povertà, la fede in Dio e l’abbandono alla Provvidenza, unitamente ad uno spiccato senso dell’umorismo, lo aiutarono a superare anche i momenti più difficili. “La mia politica – soleva ripetere – è: Padre nostro che sei nei cieli”, indicando così che sua guida nelle scelte della vita e del governo della Chiesa era Dio, verso il quale nutriva una fiducia totale» (Giovanni Paolo II, Udienza ai pellegrini convenuti per la beatificazione, 4/9/2000).
Per approfondire: sulla figura e sul periodo storico, vedi monsignor Alberto Polverari, Vita di Pio IX, Libreria Editrice Vaticana, 3 voll., Città del Vaticano 1986-1988; Roger Aubert, Il Pontificato di Pio IX (1846-1878), ed. it. a cura di Giacomo Martina S.J., 2 voll, Paoline, Cinisello Balsamo (Milano) 1990; G. Martina S.J., Pio IX, Pontificia Università Gregoriana, 3 voll., Roma 1974-1990; Manlio Brunetti, Pio IX: giudizio storico-teologico, Edizione dellOpera Pia Mastai Ferretti, Senigallia (Ancona) 1992; vedi la produzione magisteriale, in Tutte le encicliche e i principali documenti pontifici emananti dal 1740, vol. IV, Pio IX (1846-1878), a cura di Ugo Bellocchi, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1995.