di Daniele Fazio
La preghiera è un dono di Dio, ma è anche un’elevazione dell’uomo verso l’Assoluto. Attraverso questi due binari il Catechismo della Chiesa Cattolica presenta l’importanza della preghiera nella vita dei cristiani, servendosi soprattutto dell’esperienza che viene dalla vita dei santi. Siano essi teologi o meno, sono proprio i santi che nella preghiera hanno fatto in modo che la fede si facesse vita in loro.
Tutto il Catechismo è arricchito dalla testimonianza della vita dei santi, ma in particolar modo questa quarta parte (CCC nn. 2558-2865) ne evidenzia l’importanza, quasi a sintesi e coronamento di quanto appreso dalla dottrina della fede e della morale. Tali insegnamenti possono essere vissuti bene solo attraverso un continuo rinnovamento interiore il cui fulcro principale è l’intimo rapporto con Dio, che scaturisce certamente dall’Eucaristia, ma che deve essere curato quotidianamente da ogni credente, appunto nella preghiera personale.
Attraverso le varie tappe della Rivelazione, Dio stesso istruisce il suo popolo attraverso i Patriarchi ed i Profeti alla preghiera e soprattutto tale percorso raggiunge un punto culminante nella tradizione veterotestamentaria nel libro dei Salmi. L’esperienza di preghiera di Israele viene fatta propria anche da Gesù, che in quanto inserito nel popolo ebraico predilige la preghiera dei Salmi, ma allo stesso tempo compiendo la Rivelazione ci apre la via ad una preghiera pienamente filiale, rivolta ossia al Padre ed espressa in maniera eminente perché scaturita dal cuore del Figlio Unigenito. Gesù, dunque, è il maestro e il modello della preghiera. Non è un caso che gli apostoli chiederanno: insegnaci a pregare. E Gesù non solo esaudisce tale desiderio, ma esaudisce, mediante la sua divinità, anche l’anelito che porta in sé ogni atto di richiesta a Dio.
La Chiesa si è trovata sin dall’inizio assidua e concorde nella preghiera sotto l’influsso dello Spirito Santo, sperimentando varie modalità di preghiera. Esse possono essere sintetizzate nelle forme fondamentali di benedizione e adorazione, che si articolano in preghiera di domanda, di intercessione, di ringraziamento e di lode. La preghiera è alimentata dalla Parola di Dio, dalla Liturgia della Chiesa e dalle virtù teologali: fede, speranza e carità.
Quando pregare? Quotidianamente e a partire da tutte le vicende che riguardano la nostra vita. La preghiera è uno sguardo continuo a Dio, da rendere anche con un breve pensiero, con un sospiro, con brevi parole. Essa ci permette di guardare con gli occhi di Dio la realtà della nostra vita e della storia. Il Catechismo sottolinea anche che «è cosa buona e giusta pregare perché l’avvento del Regno di giustizia e di pace influenzi il cammino della storia» (CCC n. 2660).
Se tanti sono i cammini di preghiera, la Chiesa discerne di tempo in tempo linguaggi, melodie e gesti che meglio permettono un rapporto filiale con Dio e dunque anche la preghiera non può che essere centrata nella Santissima Trinità. Tre modalità emergono nell’interrotta storia della Chiesa quali esperienze alte di orazione: la preghiera vocale, la meditazione e l’orazione mentale. In questo contesto, va scoperta sempre più la comunione con Maria, in quanto in Lei la Chiesa ci fa contemplare l’orante perfetta e ci offre la sua potente opera di intercessione contro ogni male. Sì, perché anche la preghiera – sottolinea il Catechismo – è un continuo combattimento contro le distrazioni, l’aridità, l’accidia, la mancanza di fiducia nell’ascolto del Signore e l’incostanza. All’interno di questa cornice, nella seconda sezione (CCC nn. 2759 – 2865), viene presentata una profonda spiegazione della preghiera del Signore, ossia del Pater noster. La preghiera perfettissima così viene esaminata parola per parola, richiesta per richiesta, facendola valere come una mirabile sintesi del Vangelo e quale visione di un’esistenza cristiana militante, che comprende e accetta la volontà di Dio perché egli è Provvidenza e guida la nostra vita e la storia secondo i suoi piani. Tocca a noi aderire al suo progetto quotidianamente.
Venerdi, 3 luglio 2020