L’esperienza contemplativa dell’umile contadino di Ars come esempio per i centri di fervore eucaristico di Alleanza Cattolica
di Stefano Nitoglia
Il santo Curato d’Ars (san Giovanni Maria Vianney, 1786-1859) narrava di un contadino che tutte le sere, alla stessa ora, entrava solo soletto nella chiesa della sua parrocchia, si sedeva nell’ultimo banco … e guardava fisso il Tabernacolo. Stava lì fermo in silenzio per lungo tempo, non aveva libri di preghiere perché non sapeva leggere, né corona di Rosario.
Incuriosito dal singolare comportamento di quell’anziano contadino, san Giovanni Maria Vianney una sera gli si avvicina e gli chiede: «buon uomo, ho osservato che ogni giorno venite qui alla stessa ora e nello stesso posto. Vi sedete e state lì. Ditemi: cosa fate?». Il contadino, scostando per un attimo lo sguardo dal Tabernacolo, rispose: «nulla, signor parroco…. io guardo Lui e Lui guarda me».
In questo semplice ed umile atteggiamento di un “piccolo” è dato di vedere un’espressione della preghiera di contemplazione. Citando questo episodio in una catechesi sulla preghiera contemplativa, durante l’udienza generale del 5 maggio 2021, Papa Francesco ha detto: «è questa la strada della preghiera di contemplazione: io Lo guardo, Lui mi guarda! Questo atto di amore nel dialogo silenzioso con Gesù fa tanto bene alla Chiesa».
E se fa bene alla Chiesa, altrettanto bene, mi permetto di aggiungere, fa a tutte le realtà umane che ne fanno parte. Come la nostra Associazione. Nel solco del suo percorso, che fin dalla sua costituzione ha sempre dato molta importanza alla preghiera, che, come scrive Dom Chautard (Jean-Baptiste Chautard, 1858-1935), è l’anima di ogni apostolato, Alleanza Cattolica, con la sua «Commissione per il fervore», da qualche mese ha lanciato una campagna per costituire centri di adorazione eucaristica «pro integritate congregationis nostrae».
In pratica si tratta di gruppi di persone (anche una persona sola) che si impegnano a costituire – e comunicare alla Commissione – un centro di adorazione eucaristica in una chiesa o in una cappella dove vi sia il SS.mo Sacramento, nella quale recarsi una volta alla settimana, nello stesso giorno e alla stessa ora, per adorare il SS.mo Sacramento, così, semplicemente, come il contadino di Ars. Si tratta, peraltro, di una bella esperienza, una ricarica di energie spirituali e, perché no, anche fisiche, come di fronte ad una pila atomica.
Fino ad ora sono stati costituiti 18 centri di adorazione in diverse città d’Italia. È già qualcosa, ma è ancora poco. L’obiettivo è di raggiungere il numero di almeno 100 centri.
Non è difficile. Penso che ogni militante ciascun giorno reciti una corona di Rosario, faccia un quarto d’ora di meditazione e partecipi alla S. Messa. Ebbene, se una volta alla settimana provasse a raggruppare tutte queste attività spirituali davanti al SS.mo Sacramento, aggiungendovi lo sguardo reciproco contemplativo, amoroso del contadino di Ars, potrebbe costituire un cento di adorazione. Sarebbe un grande bene per la sua anima, per l’apostolato associativo e per l’Associazione stessa.
Provare per credere.
Giovedì, 14 luglio 2022