«Grande preoccupazione» e «profonde riserve», cosi i vescovi francesi hanno preso posizione contro il disegno di legge sul fine vita che la Francia di Emmanuel Macron intende far approvare dalla Camera dei deputati prima delle elezioni europee
di Oscar Sanguinetti
Il 10 marzo il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha presentato in una intervista rilasciata ai quotidiani la Croix e Liberation il disegno di legge sul fine vita, che intende portare avanti presentandolo alla Camera entro il mese di maggio.
Il modello francese di fine vita consiste in un aiuto alla morte,che dovrebbe consentire ad alcuni pazienti, in condizioni gravi, di ricevere una sostanza letale. In realtà, il progetto di legge apre in Francia la porta al suicidio assistito con una componente di eutanasia.
Contro tale progetto di legge i vescovi francesi riuniti a Lourdes, hanno pubblicato una dichiarazione che ricorda il valore di ogni vita e l’importanza della fraternità e che pubblichiamo di seguito.
«Noi, Vescovi di Francia, riuniti a Lourdes, luogo di preghiera e di solidarietà con le persone più fragili, esprimiamo la nostra grande inquietudine e le nostre profonde riserve riguardo al disegno di legge sul fine-vita che è stato annunciato. Proclamiamo instancabilmente che ogni vita umana merita di essere rispettata incondizionatamente e accompagnata con autentica fraternità. Insieme a tanti nostri concittadini, cristiani o no, credenti o no, con un gran numero di operatori sanitari, al cui impegno, alla cui competenza e alla cui generosità desideriamo rendere omaggio, riaffermiamo il nostro attaccamento alla scelta francese del rifiuto della morte procurata e della priorità data alle cure palliative.
È un imperativo umanitario e fraterno alleviare la sofferenza e offrire a ciascuno il migliore fine-vita possibile, anziché interromperla con un gesto letale. Il nostro ideale democratico, così fragile e così necessario, si basa sul divieto fondamentale di dare la morte.
Vogliamo esprimere la nostra grande vicinanza alle persone che soffrono e salutiamo l’impegno di quelli e di quelle che si prendono cura di loro. Vogliamo metterci al loro ascolto e al loro fianco, sostenendo la fedeltà dei badanti e delle persone care. Siamo impressionati dai progressi delle cure palliative. Il Consiglio Consultivo Nazionale di Etica [Conseil Consultatif National d’Éthique pour le Sciences de la Vie et de la Santé] ha fatto della loro generalizzazione la condizione etica preliminare di ogni evoluzione legislativa. Siamo convinti che tali cure possano e debbano svilupparsi ulteriormente, quantitativamente in tutto il nostro Paese e qualitativamente continuando a rispondere sempre meglio alle forme di dolore ancora refrattarie alle cure. Salutiamo la ricerca che, in solidarietà, non smette di trovare le migliori cure da apportare contro il dolore. Tutto ciò ha un costo che una società democratica come la nostra sarà onorata di assumersi.
Esortiamo tutti i cattolici a impegnarsi maggiormente con le persone con disabilità, con chi è anziano o in fin di vita: la richiesta di suicidio assistito o di eutanasia è spesso espressione di un sentimento di solitudine e di abbandono al quale non possiamo e non dobbiamo cedere. Quanto più progredirà la solidarietà verso le persone più fragili, tanto più il nostro Paese avanzerà su una nuova via di fraternità».
Mercoledì, 3 aprile 2024