Nell’assordante silenzio dei media tiene banco l’ennesima beffa per le famiglie
di Antonio Mondelli
Mentre il mondo pro-family sul tema del green pass si divide in una battaglia che a volte – quanto ad asprezza di linguaggio e di toni – richiama l’epoca delle ideologie, l’assegno temporaneo per i figli minori, nel silenzio dei più, rischia di trasformarsi in un’ennesima beffa per le famiglie.
Una campagna informativa che non è riuscita a raggiungere la gran parte dei potenziali fruitori del provvedimento e la lentezza nell’erogazione dei contributi da parte dell’INPS stanno, infatti, rendendo la suddetta iniziativa governativa di transizione verso «l’assegno unico per figlio», poco efficace e scarsamente incisiva.
E così, se sono tantissime le famiglie che per assenza di comunicazione adeguata non hanno ancora presentato la domanda del contributo all’INPS, si contano invece sulla punta delle dita le famiglie che hanno avuto il privilegio di ricevere l’assegno richiesto.
E’ questo l’ennesimo segnale di quanto poco nel nostro Paese sia presente una cultura che consideri centrale il ruolo della famiglia e che veda nel sostegno, anche economico, ad essa uno dei principali strumenti per la lotta alla denatalità.
La famiglia si sostiene con gesti concreti e, pertanto, tutto il mondo associativo che a vario titolo fa della difesa e del sostegno alle famiglie la propria ragion d’essere dovrebbe far sentire la propria voce, trovando unità di intenti e provando a porre al centro del dibattito pubblico le problematicità che si stanno evidenziando in meritoa questa misura di sostegno. E questo a prescindere dalle diverse posizioni che legittimamente si possono avere sull’adeguatezza del provvedimento in oggetto.
Aiutiamo le famiglie a riscoprire la centralità della propria missione. Infatti, come ci ha ricordato il regnante Pontefice, Papa Francesco, in occasione degli Stati Generali della Natalità, «perché il futuro sia buono, occorre prendersi cura delle famiglie, in particolare di quelle giovani, assalite da preoccupazioni che rischiano di paralizzarne i progetti di vita», [infatti], «solo la metà crede di riuscire ad avere due figli nel corso della vita. L’Italia si trova così da anni con il numero più basso di nascite in Europa in quello che sta diventando il vecchio Continente non più per la sua gloriosa storia, ma per la sua età avanzata».
Ecco il compito che ci coinvolge tutti: lavorare affinché il futuro delle famiglie sia “buono”, perché se sarà buono il futuro delle famiglie, lo sarà anche quello della nostra nazione.
Mercoledì, 29 settembre 2021