di Daniele Fazio
“Roba da Medioevo”, “Sei medioevale!” e via discorrendo… Ecco gli insulti di chi vuole apparire saccente, ma dimostra proprio di non sapere nulla di Medioevo.
Certo, il termine è dispregiativo anche per chi l’ha coniato nel tentativo di liquidarsi ben mille anni di storia – dalla caduta dell’impero romano d’Occidente (476 d. C.) alla scoperta dell’America (1492) –, ma oggi nessuno storico serio si sentirebbe di avallare l’idea secondo cui il Medioevo sia stato un periodo buio, tirannico, sottosviluppato, ignorante e oscurantista.
Tale idea, che istituisce un pregiudizio secolare, spunta con un’impostazione storiografica rinascimentale prima ed illuministico-liberale poi, proseguendo anche con l’interpretazione marxista. Più che Medioevo, il termine che meglio si addice a definire quei mille anni sarebbe – come insegnato dalla specialista francese Régine Pernoud (1909–1998) – «civiltà cristiana romano-germanica» o meglio ancora «cristianità» (Cfr. Intervista con Régine Pernoud», in Cristianità. Organo ufficiale di Alleanza Cattolica, anno 1985, n. 117, Piacenza, gennaio 1985, pp. 8-11). Ed ecco, allora, che si comprende l’odio nei confronti di un tale periodo storico da parte di tutte le correnti nate dalla modernità ideologica. Si deve screditare il Medioevo – a partire dal nome che è stato imposto – proprio perché caratterizzato da pregnanti riferimenti sociali e istituzionali alla fede cristiana. Del Medioevo non si condivide, insomma, la genuina anima cattolica.
La coltre ideologica arriva, dunque, a coprire la grandezza di un così lungo periodo – certamente non esente da limiti, difetti e manchevolezze – che si è manifestata ed è tuttora visibile nelle costruzioni delle imponenti cattedrali europee, nell’invenzione delle Università, nell’architettura letteraria e filosofica delle summae di san Tommaso d’Aquino (1225-1274) e della Divina commedia di Dante Alighieri (1265-1321), solo per citare qualche esempio grandioso. Ma si potrebbe continuare ancora ricordando l’opera di salvataggio della sapienza antica da parte degli amanuensi, l’educazione a un’esistenza ordinata e razionale da parte dei monaci benedettini, l’opera di integrazione dei barbari nella civiltà di derivazione greco-romana, l’apertura mentale che spinse alla traduzione del Corano e del Talmud e che diede tutti i presupposti di sviluppo per la scienza e la tecnica moderna …
Se in quanto categoria storica ormai il termine Medioevo è convenzionalmente assodato, al di là della sua origine spregiativa, da un punto di vista linguistico il suo utilizzo ingiurioso nella discussione socio-politica e culturale del nostro tempo rasenta semplicemente l’ignoranza storica di chi lo pronuncia o la sua supponenza ideologica, ma proprio questi due aspetti nulla hanno a che fare con una seria ricostruzione storica. Medioevo è una parolaccia semplicemente per chi non conosce la storia o è in malafede.
Mercoledì, 20 marzo 2019