
Campeggio Superiori – Le tappe

Sabato 26 luglio – Arrivo a Perugia

Perugia, cuore verde d’Italia, è una città che intreccia storia millenaria, arte sublime e profonda spiritualità. Fondata dagli Etruschi, fu poi importante municipio romano e, nel Medioevo, libero Comune fiorente. Le sue mura antiche, le porte monumentali e i vicoli in pietra raccontano secoli di grandezza e tormento. Nel suo cielo si riflettono le ombre dei papi che vi trovarono rifugio e dei santi che la abitarono: san Costanzo, primo vescovo e martire, e san Lorenzo, venerato patrono. Lo splendore della Fontana Maggiore, scolpita da Nicola e Giovanni Pisano, incanta come poesia scolpita nella pietra. Perugia è anima e pietra, fede e bellezza, memoria viva nel cuore d’Italia.
Domenica 27 luglio – Da Perugia verso Valfabbrica

Valfabbrica, incastonata tra Assisi e Gubbio, nasce attorno a un’abbazia benedettina fondata dai monaci di san Benedetto da Norcia. L’Abbazia di Santa Maria in Vado Fabricae, da cui il paese prende il nome, fu centro spirituale e culturale nel Medioevo, tappa per pellegrini e luogo di quiete monastica. San Francesco, nei suoi viaggi tra Assisi e Gubbio, attraversò spesso queste terre, portando il seme della pace e dell’umiltà. La valle, semplice e austera, riflette quella “laudata paupertas” cantata nei Fioretti, dove la natura e il cuore dell’uomo si incontrano. Valfabbrica è una perla nascosta dell’Umbria, dove la spiritualità benedettina e francescana si fondono in un silenzio che parla ancora all’anima.
Lunedì 28 luglio – Da Valfabbrica verso Assisi

Assisi, adagiata sul Monte Subasio, è uno scrigno di storia, arte e spiritualità. Città natale di san Francesco e di santa Chiara, Assisi irradia pace e silenzio. La Basilica di San Francesco, affrescata da Giotto e Cimabue, è pellegrinaggio d’anima e meraviglia d’arte. Nata in epoca romana, fiorì nel Medioevo come centro religioso e culturale. Dante, nel Paradiso, esalta il santo come “sole” sorto su questa terra benedetta: «Intra Tupino e l’acqua che discende / del colle eletto dal beato Ubaldo, / fertile costa d’alto monte pende… / onde per grata fruttura / l’anima santa nacque al mondo» (Paradiso, XI). Ogni pietra narra amore, rinuncia e bellezza; ogni vicolo invita al raccoglimento. Assisi non è solo un luogo: è una chiamata alla pace, una preghiera scolpita nel tempo.
Martedì 29 luglio – Da Assisi verso Trevi

Trevi s’innalza come un gioiello tra cielo e terra, distesa sul fianco del Monte Serano e circondata da uliveti secolari che l’hanno resa simbolo di pace e bellezza. Di origini romane, visse il suo splendore nel Medioevo come Comune fiero e devoto, custodendo chiese, palazzi e silenzi antichi. Cuore spirituale è la chiesa di Sant’Emiliano, dedicata al santo patrono martire, che secondo la tradizione qui visse e fu sepolto. Vicina a luoghi benedettini come l’abbazia di Bovara, Trevi fu attraversata dall’influsso di san Benedetto da Norcia e dei suoi monaci, ma anche da san Francesco d’Assisi, che amava questi luoghi di quiete e natura.
Mercoledì 30 luglio – Da Trevi verso Spoleto

Spoleto, incastonata tra i monti dell’Umbria, è città antica e maestosa, crocevia di civiltà e fede. Di origini umbre e poi romane, fu capitale longobarda e sede vescovile di grande rilievo. Il Duomo, con i suoi affreschi del Pinturicchio e il volto sereno di Cristo di Filippo Lippi, è centro di luce e contemplazione. Tra le sue pietre vissero santi come san Ponziano, patrono e martire, e sant’Isaia, vescovo e guida spirituale. Spoleto fu anche toccata dall’eco di san Francesco, che qui predicò. Le sue torri, il Ponte delle Torri e i silenzi dei chiostri raccontano una storia dove arte, fede e potere si intrecciano.
Giovedì 31 luglio – Da Spoleto verso Cerreto di Spoleto

Cerreto di Spoleto, adagiato tra i monti dell’Umbria, è un borgo antico dove storia, spiritualità e natura si intrecciano in perfetta armonia. Di origine medievale, fu importante centro fortificato e spirituale, segnato dalla presenza dei monaci benedettini, che lasciarono eremi, pievi e silenzi carichi di preghiera. Le sue frazioni custodiscono chiese romaniche, affreschi nascosti e paesaggi incontaminati, immersi tra boschi, sorgenti e sentieri che invitano alla contemplazione. Curioso è l’aneddoto etimologico: nel XVI secolo, da Cerreto provenivano venditori ambulanti di rimedi miracolosi, i “cerretani”, spesso considerati ingannatori; da qui nacque la parola “ciarlatano”, entrata poi nell’uso comune. Ma al di là del mito, Cerreto è una gemma silenziosa, custode di un’anima profonda, dove la bellezza si svela piano, tra pietra, cielo e spirito.
Venerdì 1° agosto – Da Cerreto di Spoleto verso Norcia

Norcia, incastonata tra i monti Sibillini, è terra sacra, patria di san Benedetto, padre del monachesimo occidentale. Qui, nel 480 d.C., nacque colui che con la Regola avrebbe ridato ordine e anima all’Europa dopo il crollo di Roma. Norcia fu centro fiorente in epoca romana e poi spirituale faro medievale, grazie ai monasteri benedettini che ne irradiarono la luce. Il terremoto del 2016 ha ferito profondamente la città, distruggendo anche la storica basilica di san Benedetto, ma non ha spento la fede. Oggi, la Comunità dei Monaci di San Benedetto in Monte continua la tradizione benedettina vivendo sul colle sovrastante, in silenzio, preghiera e lavoro, attirando pellegrini da tutto il mondo. Norcia è memoria viva, luogo dove la pietra crolla ma lo spirito si rialza, testimone della forza che nasce dalla fede profonda e dall’amore per Dio e per l’uomo.
Sabato 2 agosto – In pullman verso Fornovo di Taro (PR)
